Categoria | Punti storici |
Comune | Cortenova |
POSIZIONE
Villa de Vecchi si trova nel territorio del comune di Cortenova, nella frazione di Bindo.
STORIA
La villa è del XIX secolo ed è da decenni in abbandono e decadenza. In precedenza era veramente di notevole rilevanza, con le sue decorazioni e il suo grande giardino esterno. La sua costruzione, che risale alla metà dell’Ottocento, fu commissionata dal Conte Felice De Vecchi, da cui il nome dell’edificio, capo della Guardia Nazionale e figura importante del Risorgimento Italiano, oltre che artista e viaggiatore.
La villa venne realizzata dall’architetto Alessandro Sidoli tra il 1854 e il 1857: da qui iniziano le prime leggende, dato che Sidoli morì in circostanze misteriose prima di vederla ultimata. Il conte De Vecchi era invece un grande appassionato del mondo orientale e gli arredamenti interni e i suppellettili erano quindi in origine molto particolari e eleganti. Anche il grande giardino era particolarmente curato e comprendeva anche una fontana oggi scomparsa.
La villa si sviluppava su quattro piani, con cucine, cantine e lavanderia nei sotterranei, sala da pranzo e sale per gli ospiti al piano terra, le stanze padronali al primo piano e gli alloggi per la servitù al secondo. Per riscaldare adeguatamente i locali erano presenti molti camini e soprattutto si studiò un sistema di tubature complesso per fare scorrere l’acqua calda attraverso le pareti.
Quest’opera ingegnosa fu però causa dell’inizio della rovina: a inizio Novecento la rottura di un tubo determinò il crollo dell’ultimo piano.
Nel corso del Novecento fu oggetto di numerose vendite e progressivamente abbandonata.
Il futuro della villa resta oggi incerto. Le iniziative per sensibilizzare l’opinione pubblica e privata al recupero dello stabile non hanno finora portato ai risultati sperati.
CURIOSITÀ
La visita alla villa non è ovviamente possibile. Ricordiamo allora qui qualche altra curiosità.
- Attorno a Villa De Vecchi, dopo il suo abbandono, sono sorte alcune leggende legate alla presenza di fantasmi e al suono di un pianoforte che sarebbe stato udito in certe tenebrose sere.
- La villa è soprannominata anche “Casa Rossa”, perché in larga parte realizzata con l’arenaria di quel colore, materiale facilmente reperibile allora e molto evidente originariamente.