I cereali di montagna a Premana


Data 11-05-2018
Categoria Cultura
Fonte Museo Etnografico di Premana

Chi avesse visitato la sala dell'Agricoltura del Museo Etnografico di Premana, avrà appreso come l'alimentazione della popolazione locale, fino alla seconda guerra mondiale, dipendesse enormemente da due cereali coltivabili a mille metri di altitudine: la segale e l'orzo. I miglioramenti delle condizioni di vita hanno successivamente portato all'abbandono di queste coltivazioni.
La segale è il cereale che meglio si adatta alle condizioni climatiche montane, in quanto coltivabile fino a 1500 m. Più adattabile a terreni poveri è capace di germinare rapidamente anche a basse temperature e di resistere a queste ultime. Si usava la semente vernina, cioè invernale, consentiva una resa maggiore e una farina più bianca, veniva seminata ad ottobre e si mieteva a luglio-agosto. La neve invernale copriva i germogli e li proteggeva, da qui il detto sotto la neve pane. Se in mancanza di neve i germogli venivano bruciati dal gelo, si ripiegava su una varietà seminata a primavera che però dava meno resa. Un particolare: al tempo della mietitura le grandinate estive potevano danneggiare completamente il raccolto, e ciò avrebbe significato carestia. Per questo a Premana, all'avvicinarsi di un temporale si suonava la campana della chiesa di Sant' Antonio. Si credeva che la campana allontanasse la grandine, la scienza spiega che il suono particolare di questa campana riusciva a spaccare i chicchi di grandine che così facevano meno danni.
L'orzo ha le stesse esigenze ambientali, anche lui veniva preferibilmente seminato in autunno per una maggiore resa. La spigatura inizia a fine aprile e la raccolta ad inizio estate. Le coltivazioni erano effettuate nei campi terrazzati intorno al paese. Questi terrazzamenti hanno avuto una funzione importante per il territorio: impedire il formarsi delle frane su un terreno ripido. Con la farina di segale si faceva il pane. L'orzo oltre che per le minestre era utilizzato per la produzione famigliare del caffè.
Questi due cereali, considerati " poveri", prodotti di una cultura contadina, sono stati riscoperti nell’alimentazione moderna, essendo stata compresa l'importanza del loro apporto ad una sana nutrizione.

Museo Etnografico di Premana

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