Data | 20-04-2018 |
Categoria | Cultura |
Fonte | Museo Etnografico di Premana |
Il Museo Etnografico di Premana racconta la storia di un "borgo baluardo", un borgo di confine la cui gente ha dovuto inventarsi l'esistenza con quello che il territorio offriva. Dal cibo ottenuto da un'agricoltura "eroica", al modo di vestire, dalla estrazione del ferro scoperto in zona dai Celti, alla sua lavorazione. Una storia lunga più di duemila anni narrata dalla ricca collezione di oggetti, utensili, vestiti, attrezzi della vita e della cultura agro-pastorale di una comunità alpina, oltre a numerosi manufatti in ferro.
Nella SALA DEL COSTUME, una delle quattro sezioni in cui è organizzato il museo, sono esposti i costumi tradizionali, i manufatti del lavoro femminile, e tutti gli attrezzi per la tonsura della lana, per pulirla e filarla. Si trovano anche gli attrezzi per cardare e lavorare la canapa. Questi due materiali erano a disposizione di tutti, in quanto ogni famiglia aveva qualche pecora e la canapa è stata coltivata in abbondanza nei campi attorno al paese fino agli anni 30 del secolo scorso.
Nella stessa sala è posizionato un telaio, tuttora funzionante, su cui un filo di lana ed un filo di canapa, uno usato come trama e l'altro come ordito formavano la stoffa chiamata mezzalana o MEZZALAAN. Essa era usata per creare coperte, tappeti, vestiti. Il tessuto veniva trattato in modo curioso, e cioè messo a bagno una ventina di giorni nella buccia delle castagne prendeva il colore marrone, si infeltriva e diventava idrorepellente. Il tessuto quindi era l'ideale per confezionare pantaloni, sovrapantaloni, giacche da indossare sotto la pioggia.
In particolare la mezzalana era usata per confezionare il costume femminile premanese più antico, il VESTIDÉL, uno scamiciato sotto cui era portata una camicia, vestito che poi le donne abbellivano con diversi particolari colorati e con la pettorina. Siccome la stoffa era molto ruvida, la canapa usata era greggia, le donne portavano delle ginocchiere di lana e panno colorato per proteggere la ginocchia.
Museo Etnografico di Premana