Leonardo da Vinci e il ferro della Valsassina


Data 18-04-2019
Categoria Cultura
Fonte Museo Etnografico di Premana

A 500 anni dalla morte del grande genio Leonardo da Vinci dobbiamo ricordare che egli nei suoi anni milanesi frequentò il nostro territorio per vari motivi.
Siamo a cavallo tra il quindicesimo ed il sedicesimo secolo: Leonardo arriva a Milano che ha trent'anni e vi rimane venti anni, negli anni in cui governa Ludovico il Moro, nel periodo storico in cui la città vede grande fermento culturale ed economico.
A Milano, oltre che a dipingere alcuni dei suoi capolavori, viene nominato ingegnere capo dell'architettura militare e civile. Progetta la costruzione di nuovi Navigli per migliorare il trasporto delle merci, progetta anche macchine militari e marchingegni all'avanguardia per l'epoca.
Per tutte queste opere c’era bisogno di ferro, il ferro delle miniere della Valsassina e della Val Varrone, utilizzato anche per l'industria armoraria e civile, che una volta estratto e fuso, veniva portato a Lecco tramite animali da soma e carri. Poi prendeva la via d'acqua, caricato sulle chiatte che solcavano l'Adda, e attraverso i Navigli arrivava in darsena a Milano.
Leonardo contribuisce a fornire idee al processo di sviluppo di specifiche realtà rivolte alla lavorazione dei metalli. E questo mediante la progettazione di particolari macchinari a motrice idraulica ed una innovativa serie di studi per dinamicizzare l'intero territorio, progettando la navigabilità dell'Adda tra Lecco e Milano.
Quello era un periodo fiorente per l'attività estrattiva in Varrone. Si potevano percorrere chilometri e chilometri di gallerie scavate dai minatori nel cuore della montagna. I forni fusori e le fucine con i grandi mantici idraulici devono aver affascinato il suo genio, tant'è che Leonardo visitò le miniere più di una volta.
Gli storici ci hanno tramandato un suo commento: "Ho visto cose meravigliose"

Museo Etnografico di Premana






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