Data | 06-09-2018 |
Categoria | Cultura |
Fonte | Museo Etnografico di Premana |
È vero che i bambini che vivevano in montagna fino a qualche decennio fa avevano poco tempo per il gioco in quanto già in tenera età dovevano aiutare durante i lavori nei campi e con gli animali, le bambine erano occupate in casa e con i fratellini piccoli. Il tempo per un po' di gioco però era concesso.
Vediamo qui di seguito alcuni semplici giochi.
Cominciamo con il classico zufolo di Pan, ottenuto levando senza romperla la scorza di un virgulto di castagno, in primavera, quando la linfa abbondante rendeva più facile l'operazione. La cannuccia così ottenuta era otturata ai due estremi con tappi di legno e quindi, incisa in modo appropriato, poteva dare le note più svariate, che cambiavano anche secondo la lunghezza della cannuccia stessa. Con la stessa cannuccia, non otturata, si poteva ottenere una specie di trombetta.
I ragazzini si costruivano anche uno schioppetto ad aria compressa, ottenuto levando il midollo ad un bastone di sambuco.
Si giocava molto al gioco della lippa, conosciuto anche in altri luoghi.
L'incensino creato soprattutto sugli alpeggi utilizzando una scatolina di latta sul cui fondo venivano fatti dei buchi con un chiodo e aggiungendo un manico in filo di ferro. Nella scatolina veniva messa la brace ardente, sopratutto di larice, e delle piccole pigne, agitando il tutto, ne usciva un fumo profumato che richiamava l'incenso, da qui il nome.
Le bambine giocavano con la mastransce, una bambola rudimentale ottenuta arrotolando una copertina o più spesso il drappo che le donne mettevano sulle spalle sotto il gerlo. Ripiegando in due il rotolo, allacciandolo, aggiungendo un fazzoletto a quella che era la testa si otteneva la bambola.
Un gioco per tutti era il cerchio. Abitualmente si giocava facendo rotolare un cerchio di ferro lungo le strade del paese. Il cerchio era guidato e mantenuto in verticale con un bastone, o meglio, una specie di guida in resistente filo di ferro. Il gioco consisteva nel mantenere in piedi il cerchio il più a lungo possibile anche su terreno accidentato.
Come si nota i bambini si accontentavano di poco, i giochi se li inventavano e se li creavano con quello che avevano a disposizione aguzzando la fantasia e la creatività.
Museo Etnografico di Premana
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